Triestina: l’alabarda è tornata!

La storia di due cugini giuliani che hanno salvato il club. Milanese: «Abbiamo riconquistato i tifosi. Grazie, Biasin: da Melbourne a Trieste per amore della nostra gente»
Triestina: l’alabarda è tornata!
di Xavier Jacobelli
3 min

TRIESTE - Questa è la meravigliosa storia di due cugini triestini che hanno salvato la Triestina. La squadra di Nereo Rocco (dieci anni da calciatore, comprese le giovanili; quattro come allenatore) e di Cesare Maldini (lui e il Paròn, i due ex alabardati che alzarono la prima Coppa dei Campioni del Milan). La squadra che, nel 2010, per ordine societario, vide chiudere la gradinata Colaussi (campione del mondo nel ‘38) per risparmiare centomila euro all’anno, riempiendo il vuoto con orripilanti sagome cartonate. La squadra fallita per 3 volte in 22 anni (1994, 2012, 2016, con quattro cambi di proprietà nel quadriennio 2012-2016), dissestata, ormai spacciata. E oggi, invece, più viva che mai. Il cugino maggiore si chiama Mario Vittorio Biasin, classe 1951, emigrato in Australia con i genitori quando aveva 3 anni e la nave Castel Verde ci mise due mesi e mezzo per arrivare agli antipodi. Destinazione: Melbourne. Approdo: una baracca di Bonegilla Camp, prima di traslocare in un appartamento sette anni più tardi, «anche se il bagno e la cucina lo dividevamo con altre due famiglie».

LE TRE VITE DI MAURO. Oggi Mario è un uomo molto facoltoso e molto stimato; ha una moglie australiana, 4 figli e 9 nipoti; è a capo della Metricon homes, ha 10 mila dipendenti; ha costruito e venduto 4.500 case tra Melbourne, Sidney e Brisbane; con il socio Anthony Di Pietro che ricopre la carica di presidente del club, Biasin possiede il Melbourne Victory, una delle dieci squadre della A-League, la A australiana. Conta 27 mila abbonati alla Melbourne Cricket Ground Arena, uno stadio da 100.024 posti dove hanno giocato il Liverpool (record assoluto di presenze: 95.446 spettatori), l’Atletico Madrid e la Juve. Il cugino più giovane si chiama Mauro Milanese, classe 1971, difensore cresciuto nella Triestina che giocava ancora al Grezar, soprannome Hulk per via del fisico possente. Mauro, nella sua prima vita ha indossato 13 maglie diverse (Triestina, Monfalcone, Massese, Cremonese, Torino, Napoli, Parma, Inter, Perugia Ancona, Qpr, Salernitana, Varese). Nella seconda vita, ha fatto il procuratore; il direttore sportivo del Varese; il direttore sportivo e, per 42 giorni, il tecnico del Leyton Orient, club dell’Est di Londra, attualmente nella Football League Two, la quarta serie del. calcio inglese. Nella terza vita, cominciata il 12 aprile 2016, ha pagato 100 mila euro di cauzione al Tribunale di Trieste, salvando per i capelli l’Unione che rantolava e accollandosi i 242 mila euro di debiti a parte. Finanziatrice dell’operazione: la società australiana Met 511 Pty Ltd, anticamera della nuova Unione Sportiva Triestina 1918.

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