Tommaso Giulini è costretto a non sbagliare un colpo. Dopo un anno in cui ha fatto il pieno di errori calcistici, fra allenatori sbagliati, consiglieri improbabili, due sessioni di mercato inconcludenti, si ritrova con una situazione agli antipodi rispetto al suo arrivo al Cagliari. Allora, sembra un secolo ma è appena un anno fa, aveva una squadra in serie A, una rosa con una certa patrimonializzazione, un grosso problema chiamato stadio. Dodici mesi dopo, si ritrova in B, con una rosa praticamente annientata, uno stadio recuperato con sacrificio ma che altro non è che il rudere che manda in bestia i tifosi. E che comunque, non fosse stato per Giulini, sarebbe rimasto chiuso pure quello. Il saldo è profondamente negativo, e non ci sono vie alternative per modificare il segno meno con il segno più: si deve iniziare dal mercato e dalla squadra.
Capozucca diesse, Rastelli allenatore. Non è nota la genesi di queste scelte, ma i due di calcio ne masticano e sono gli unici, al momento, nella stanza dei bottoni oltre a Mario Beretta che però ha già sottolineato una trentina di volte che lui nei discorsi anche accessori alle prima squadra non intende entrare neanche se pregato in lingua antica. Rastelli e Capozucca devono assemblare un organico (quasi) intero, partendo da pochissimi punti fermi. Da Sau, intoccabile secondo Giulini. Reduce da due anni inguardabili, o la va o la spacca: se “pattolino” cicca anche questo campionato rischia di incrinare la successiva fase di carriera e non è l’auspicio di nessuno. Altro punto praticamente fermo è Balzano, esterno difensivo destro che non ha sfigurato in A, salvo dover mordere la polvere per un lungo infortunio, e in B può dire la sua. Fine dei punti fermi. Tutti gli altri, per una ragione o per l’altra, sono oggetto di verifica: per interesse di mercato, per non interesse del Cagliari, perché scalati fra le seconde linee. Vai a comprarla una squadra di titolari e mettila insieme e vinci: facile? Neanche un po’.
Portiere. Giulini vuole un nome forte, e stavolta ha chiesto ai suoi collaboratori una rosa della quale ha indicato qualche petalo. Il più lussuoso, e complicato da raggiungere, è Marco Storari. Conteso anche dal Bologna, in A. Decidesse di tornare a Cagliari (ha fatto benissimo nella miracolosa rincorsa alla salvezza del 2008) Giulini potrebbe accordargli un contratto lungo e prospettargli la conclusione di carriera in rossoblù. Alternative? Sebastian Frey è un altro nome in lista. Non stuzzica la piazza quanto Storari, ma è di certo una soluzione meno avventurosa di quelle usate un anno fa.
La difesa. Oltre a Balzano, sono da individuare e portare a casa almeno tre centrali di livello, perchè Rossettini, Diakitè, probabilmente anche Ceppitelli vanno considerati il passato. I nomi sono circolati, ma ancora c’è troppo fumo al riguardo, salvo il caso di Luka Krajnc che potrebbe realmente interessare. Antonio Barreca, esterno preso dal Torino nell’ambito della cessione di Avelar, non è male. Resta da capire che senso abbia concedere al prossimo l’ultima parola (opzione di contro riscatto), ma tant’è. E’ un nazionale under 20, va da sé che forse un marpione che gli fa da apripista non sarebbe una cattiva idea.
Centrocampo. A oggi si parla di Dessena e Crisetig (da inserire il "forse" per entrambi). In B potrebbero essere due nomi importanti, da vedere le motivazioni. Ekdal, se arriverà una offerta a lui gradita, partirà e la soluzione estero non è da scartare. Potrebbe essere una sorpresa Marco Fossati, preso dopo l'ultima stagione a Perugia, 22 anni e una vaga somiglianza fisica e attitudinale allo stesso Ekdal. Un caso?
Attacco. Riscattato Farias, ma probabilmente per girarlo altrove previo congruo pagamento, l’ingaggio di Federico Melchiorri è una mossa importante, che porta in casa un tipo di attaccante che i consigli meno avventati hanno tentato inutilmente di far entrare nella mente di Giulini sino allo scorso gennaio. E’ un giocatore forte fisicamente che completa la struttura di una seconda punta come Sau. Serve qualcosa in più, naturalmente. Da seguire lo spezzino Niccoló Giannetti.
Ricapitolando: un portiere (o due...), almeno tre centrali e un esterno mancino, due centrocampisti e un altro attaccante. Il mercato del Cagliari è appena all’inizio. I soldi incassati - ottimo il lavoro con la Roma per Nainggolan - vanno in buona parte dirottati su quel che manca alla rosa da consegnare a Rastelli in vista del ritiro che si farà in casa, ad Aritzo meno di 1500 anime in provincia di Nuoro, poco meno di 800 metri sul livello del mare, da metà luglio in poi. Compiti gravosi, importanti, da non sbagliare. Ai quali aggiungere il nuovo stadio. Forse qualcosa inizia a muoversi, anche se con una lentezza e rarefazione dei tempi che non trova totale giustificazione burocratica e di interfacciamento con le istituzioni. Bisogna mettere il petto in fuori e farlo, questo benedetto stadio. Senza aspettare troppo.