Il Campionato in Vaticano: «Papa Francesco tifa per noi»

Una competizione che va avanti da 43 anni: nessun ingaggio, solo la voglia di condividere la passione per il calcio
di Fabrizia Argano
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ROMA – Sono in pochi a saperlo ma c’è un altro campionato che si gioca all’ombra del Cupolone. Giallorossi, biancocelesti ma anche bianco gialli con lo stemma pontificio sulla maglia. Sì, perché oltre alla Serie A che impegna le due squadre della Capitale, anche il Vaticano ha il suo campionato.

LA STORIA – Una competizione sconosciuta ai più ma che va avanti da 43 anni. E’ il primo maggio 1972 quando i dipendenti del più piccolo Stato del mondo scendono in campo ufficialmente suddivisi in otto squadre per il primo campionato della città del Vaticano (nella foto d'archivio la prima squadra dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica). Il fondatore è Sergio Valci, dirigente del Fas (Fondo Assistenza Sanitaria) che si occuperà della sua organizzazione per tutta la vita, fino al 2012 quando gli succede un team di cinque persone, l’Associazione calcistica dipendenti vaticani. E’ proprio uno di loro, Danilo Zennaro, a raccontare a CorrieredelloSport.it, come funziona il Campionato Vaticano.

COME FUNZIONA – «Possono partecipare sia laici che religiosi, nessuna discriminazione – spiega – l’unico requisito è essere di ruolo in Vaticano». Attualmente le squadre sfidanti sono 7, le giornate 14 e il campionato si è concluso il 30 marzo con il trionfo della squadra dei Musei Vaticani. Si gioca il lunedì e il martedì al Pontificio Oratorio San Pietro in via Aurelia. Al momento è in corso la Coppa Vaticana: l’8 giugno la finale mentre il 15 è prevista la Super Coppa, dove si sfideranno la squadra vincitrice del campionato e quella della Coppa, esattamente come funziona nella Lega Calcio.

PAPA FRANCESCO E IL LOW PROFILE – Il bomber con la maglia bianco gialla è Roberto Quarta, dei Musei Vaticani, con 26 gol. Per lui, come per tutti i giocatori del Campionato Vaticano, nessun ingaggio, solo la voglia di stare insieme e condividere la passione per il calcio. Per questo, l’attività viene incoraggiata anche dalle più alte sfere vaticane, Papa Francesco incluso: «Il Santo Padre conosce il Campionato Vaticano e lo apprezza, sarebbe un onore per noi se venisse a vedere una nostra partita ma anche complicato gestire l’eco che questa visita provocherebbe. Abbiamo sempre scelto il low profile per la nostra attività, non ci interessano i titoli di giornale», spiega Zennaro.

LA RAPPRESENTATIVA – Ed è con lo stesso low profile che al Campionato, si affiancano le iniziative di solidarietà e beneficenza della Rappresentativa Dipendenti Vaticani, una sorta di “nazionale” con la selezione dei migliori giocatori. L’ultimo impegno un’amichevole con la Nazionale italiana sindaci (vinta dai primi per 5-3), il prossimo il 4 giugno con la trasferta a Pescara, per una partita con i detenuti della casa circondariale della città.


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