Ve l’immaginate Buffon in odore di squalifica per un fallo su un avversario e il giudice sportivo, chiamato a definire il numero di turni di stop, di fronte alla responsabilità di decidere se il portierone possa rientrare o meno per la sfida più attesa dell’anno, magari contro la Roma?
Ecco, siccome il calcio ha gli stessi riti e le stesse deformazioni a ogni latitudine, in Argentina il caso-Orion sta infiammando Buenos Aires e tutto il Paese. Il fatto: Agustin Orion, 33 anni, esperto portiere del Boca Juniors, domenica con un intervento molto duro in uscita ha fratturato tibia e perone all’attaccante del San Martin, Carlos Bueno. Il giudice, ora, deve decidere in quale fattispecie rientra il fallo: una generica infrazione violenta, articolo 201, da 2 a 12 turni di stop; oppure articolo 199, da 5 a 12 giornate, per lesioni che costringano l’avversario a un tempo indeterminato di stop.
Il problema è che comunque dovesse decidere, solevverebbe discussioni. Perché il giudice è chiamato a muoversi su un crinale delicato: cinque giornate di sospensione terranno Agustin Orion fuori dalla madre di tutte le partite, il Superclasico Boca-River del 2 maggio prossimo, mentre i tre o quattro turni che si augura il Boca, consentirebbero al numero uno di giocare alla Bombonera la partissima contro i cugini, ora staccati di due punti.
Intorno a questo, si sono sommati altri fattori, a riscaldare l’ambiente. Carlos Bueno, dopo vaghe parole di perdono, ha cambiato opinione e detto che “Orion dovrebbe star fermo almeno la metà di quanto dovrò rimanere fuori io”, e per lui si parla dai sei agli otto mesi di lontananza dai campi. L’arbitro Patricio Loustau, che in campo aveva giustificato l’espulsione come fallo su chiara occasione da gol, nel referto ha scritto che è intervenuto per “fallo grave e uso smodato della forza” da parte di Orion.
Dalla Nazionale, tanto per scaldare l’ambiente, il portiere della Samp, Sergio Romero, di cui Orion è stato vice al Mondiale brasiliano, ha commentato: «Io sarei entrato in maniera ancora più decisa, per coprire ancora più spazio…», scagionando così l’amico. La decisione dell’Afa, la federcalcio argentina, è attesa per mercoledì alla vigilia della ripresa del campionato. C’è tempo per altri colpi di scena, sicuro.