ROMA - Nell'ottica di un continuo miglioramento del suo settore giovanile, l'Ottavia ha inserito all'interno della suo staff una nuova figura. Paolo Micheli è il nuovo preparatore dei portieri azzurro. Il suo approdo in via delle Canossiane è avvenuto nella scorsa settimana ed ha già svolto i primi allenamenti con gli estremi difensori azzurri. Il suo lavoro sarà concentrato sulle giovani leve, per offrire poi degli ottimi frutti alla prima squadra, ma non solo. Non è detto che il lavoro svolto durante le sue sessioni possa far cresce a tal punto i portieri azzurri da entrare nei radar di qualche club professionistico. Ma come si svolgono le sue sessioni. La risposta ce la fornisce direttamente il tecnico “Un portiere va prima di tutto osservato durante una partita. E' in quel frangente che si capisce quale tipo di lavoro dover affrontare poi in settimana. Vedere gli errori durante l'allenamento sarebbe troppo semplice e soprattutto sbagliato, perché l'attenzione durante la gara di un portiere è molto diversa rispetto a quella che può avere nel corso di una sessione. Arrivati ad una certa età, poi, un portiere non è più correggibile. La sua tecnica si può solamente affinare, soprattutto quando ormai si gioca da diversi anni. Io mi sono ritrovato allenare anche portieri di prime squadre e questo tipo di approccio lo porto anche all'interno del settore giovanile. Se un ragazzo si allena con la testa e con le dinamiche che può avere ne contesto di una prima squadra può, secondo me, migliorare davvero tanto. Quindi un tipo di allenamento particolare che vado a fare è quello sulla forza. Durante una gara se si è troppo “molli” si corre il rischio di incappare in degli errori. Altro punto fondamentale per la crescita di un portiere è il divertimento. Se un ragazzo si diverte durante l'allenamento al 100% poi sarà in grado di migliorare, perché vivrà il tutto con maggior leggerezza. Qua all'Ottavia ho trovato davvero un bel gruppo di portieri, col passare del tempo ci conosceremo meglio e vedremo i risultati”