AFRAGOLA - Orlando Stiletti non è più il direttore sportivo dell’Afragolese. L’ormai ex dirigente rossoblu ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica che ha ricoperto per un anno, arrivando ad un soffio dalla promozione in Serie D. Stiletti negli ultimi anni è stato uno dei direttori sportivi più vincenti del calcio campano. Nel 2016/2017 ha vinto col Portici Coppa Italia e campionato di Eccellenza, e nell’ultima annata, la squadra da lui costruita è arrivata a giocarsi la Serie D ai calci di rigore, nella sfortunata partita di Bitonto, in cui le speranze afragolesi si sono infrante sul palo. «Siamo arrivati – afferma Stiletti – al triste epilogo. Oggi rassegno le mie dimissioni dalla carica di direttore sportivo dell’Afragolese perché, a mio avviso, non ci sono più i presupposti per continuare. Voglio ringraziare chi mi ha dato l’opportunità di lavorare in una piazza così importante: la famiglia Castaldo, Giovanni Di Micco, Giuseppe Eligibile, Raffaele Russo e tutti i soci. Voglio fare un ringraziamento speciale a due bandiere rossoblu come Antonio Iazzetta e Marcello Brilla, così come a tutti i calciatori, i quali si sono dimostrati dei veri uomini, arrivando in finale playoff e arrendendosi solo all’ultimo rigore. Grazie anche a tutto lo staff, a mister Coppola ed ai suoi collaboratori Donnarumma, Trinchese, Esposito e Iaselli, grazie a tutte quelle persone che hanno lavorato dietro le quinte per il bene dell’Afragolese come il magazziniere Mimmo De Luca, il giardiniere Luigi Di Maso, a Gioacchino, Rosario e Giacomo e grazie anche all’ufficio comunicazione: a Vincenzo Tanzillo e Dario Algamage, che da Portici mi hanno seguito in questa splendida avventura. Il ringraziamento più grande va a tutti i tifosi che ci hanno sostenuto per tutta la stagione, con la pioggia, il vento, o col sole e nonostante le distanze. Grazie a coloro che erano in Sicilia ed in Puglia a cantare sotto un sole cocente e a quelli che al ritorno da Bitonto sono stati bloccati in autogrill fino alle tre del mattino a causa di un guasto all’autobus. Gli afragolesi farebbero di tutto per la loro squadra del cuore e da parte mia avrei sperato in un epilogo diverso. Avrei voluto che l’Afragolese si giocasse le proprie carte almeno in Eccellenza, ma il destino ha voluto che le nostre strade si dividessero. Quest’anno ho riscoperto a fondo le mie origini afragolesi e spero che un giorno questa città e questa maglia possano tornare nelle categorie che più competono a questi magnifici tifosi».