FAIANO – La stagione che si è appena conclusa per il Faiano, con la vittoria a Positano nel play-out grazie al gol di Ciro Schettino, rappresenta a tutti gli effetti quella dei record. Espugnando l’ostico “De Sica”, dove i biancoverdi non avevano mai vinto prima dello spareggio salvezza, la formazione faianese si è garantita la permanenza per la sesta stagione consecutiva in Eccellenza. L’importante partita di domenica scorsa ha inoltre segnato la panchina numero 180 per mister Carmine Turco: l’esordio del tecnico di Battipaglia sulla panchina del Faiano è avvenuto il 6 aprile 2013, con l’1 a 0 nel derby col Real Pontecagnano disputato a Sant’Arsenio. In quell’anno la compagine del patron Pappalardo conquistò il primo posto in Promozione Girone D e il conseguente approdo in Eccellenza dopo una sola stagione di assenza dal massimo campionato regionale. Le stagioni di Turco in panchina, che ha al suo attivo 68 vittorie, 47 pareggi e 65 sconfitte, sono state costellate tutte da salvezze tranquille. Nella scorsa stagione i biancoverdi centrarono lo storico traguardo dei play-off, con il mattatore Mansour, poi sconfitti dal Sorrento nella semifinale. Il campionato attuale ha rappresentato una controtendenza per il tecnico: mai era accaduto che il suo Faiano arrancasse, concludendo la stagione al penultimo posto. L’epilogo è stato poi positivo, e Turco a fine gara ha umilmente ammesso i propri sbagli: “In primis io ho avuto delle responsabilità nella gestione, soprattutto delle ultime partite, che non è stata eccezionale. Nonostante tutto la squadra era viva e l’ha dimostrato nel play-out”. Pochi avrebbero sottolineato le proprie colpe dopo un successo così importante, frutto di una gara tatticamente perfetta dove il Faiano ha concesso poco agli avversari e ha dimostrato grande compattezza difensiva, probabilmente il tallone di Achille che ha punito in alcune gare di campionato il collettivo picentino. Ma una grossa componente che ha fatto senza dubbio la differenza, soprattutto nei momenti di difficoltà, è la serietà della società, come non sempre si vede nel calcio dilettantistico, che non ha mai fatto mancare il sostegno e il supporto ai calciatori e allo staff. Soddisfazione nelle parole dello storico segretario Giuseppe Landi: “Quella appena conclusa è stata una stagione difficile. Nel calcio possono stari annate così. L’importante è stato non mollare fino alla fine, ero convito che questo gruppo, costituito prima da uomini e poi da calciatori, avrebbero regalato una gioia a questa società.” Altro punto cardine è il fair-play, che, nonostante tutto, durante il campionato non è mai mancato ai dirigenti biancoverdi, i quali negli ultimi anni hanno conquistato due coppe disciplina consecutive con un ottimo punteggio anche nella stagione appena conclusa, da sempre grande motivo di orgoglio per il presidente Pappalardo. Parlando ancora di record non si può non menzionare le 195 presenze di Marco Senatore, le 175 del centrocampista e capitano Giovanni Grieco, che per squalifica ha dovuto saltare la gara col San Vito Positano, e le 160 del ventiduenne faianese laterale Paolo Ruggiero, tutti e tre presenti in campo all’esordio di Turco in panchina nel 2013. Numeri su numeri e una continuità calcistica che non intende arrestarsi in quel di Faiano, dove la società ha inteso rafforzare la presenza sul territorio con una scuola calcio che è in costante crescita, per garantire lo sport ai più piccoli e puntare sui giovani locali in prospettiva futura. Testimonianza dell’ottimo lavoro con i giovani sono le due coppe regionali Juniores conquistate dalla società nel 2014 e nel 2016, e una formazione, guidata ottimamente dal giovane allenatore in seconda e Juniores, nonché responsabile tecnico della scuola calcio, Amedeo Ceresoli, a maggioranza 2000, 2001 e 2002 che ha sfiorato per poco l’approdo alle fasi regionali nella stagione appena conclusa.