Tommasi, la violenza e le scelte dei calciatori

E Roberto Maroni chiede aiuto a Marchionne per salvare il GP di Monza
di Alessandro Mita
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DAMIANO TOMMASI (presidente AIC)

«Si deve eliminare il senso di normalità intorno ad eventi di aggressione e minacce ai giocatori. In Italia si pensa che se qualcuno retrocede, due schiaffi se li merita. Ma ne va del calcio italiano: se un giocatore deve scegliere tra una squadra in cui non può vivere serenamente e un'altra, è chiaro quale sarà la sua decisione»

GIANNI INFANTINO (segretario generale Uefa)

«Abbiamo sempre detto che vogliamo investitori nel calcio, ma investitori buoni. Purtroppo, in molti paesi d'Europa ci sono state persone che sono entrate nel calcio, hanno promesso un sacco di cose e poi hanno fatto fallire i club»

SARA ERRANI (tennista)

«Sull'erba accuso presto la stanchezza. Faccio fatica perché so di dover spingere tutti i colpi, e mi stanco molto più che negli altri tornei»

ROMEO SACCHETTI (coach Banco Sardegna Sassari)

«Io e il presidente ci siamo sputati in faccia quello che ci dovevamo dire. Se la permanenza a Sassari è sicura? Sì, fino alla prossima critica che arriverà...»

ROBERTO MARONI (presidente Regione Lombardia)

«Chiederò a Sergio Marchionne l'impegno della Ferrari a sostenere il Gp di Monza. Basterebbe che lui dicesse che la Ferrari non corre senza Monza e il Gp sarebbe salvo»


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