NEW YORK – Il Mondo NBA piange Flip Saunders: a 60 anni, il tecnico e presidente dei Minnesota Timberwolves, scompare per il linfoma di Hodgkin. Un epilogo triste che riporta allo choc di due mesi fa, quando a Saunders venne diagnosticata la malattia, e soprattutto al mese scorso, quando una ricaduta lo costrinse a lasciare la panchina (sostituito da Sam Mitchell) della squadra che nel 2004 portò alla finale della Western Conference. Un percorso che ha portato alla notizia terribile delle ultime ore.
BANDIERA – Saunders ha scritto gran parte della storia della franchigia, di pari passo con lo sviluppo di Kevin Garnett, tornato ai TWolves anche per il rapporto con il coach: KG ha postato la propria foto seduto nel posto auto riservato a Saunders di fronte alla sede della franchigia. Da tecnico, Saunders è stato anche a Detroit e poi a Washington. Nella sua carriera, ha ottenuto più di mille vittorie (654 nella NBA in 17 stagioni, un record di 64 a Detroit e sette annate sopra i 50 successi), due chiamate all'All Star Game e un oro ai Goodwill Games 2001.
OMAGGI – Il commissioner Adam Silver ha ricordato Saunders: “Flip era una figura amata nella NBA, per l'autentica passione per il gioco e il rapporto con i giocatori. Condoglianze alla moglie Debbie e ai loro quattro figli”. Fred Hoiberg, nuovo coach dei Chicago Bulls, ha giocato per Saunders a Minnesota: “Devo tantissimo a Flip: un mentore, un leader, una persona davvero speciale”. “E' stato un onore allenare con Flip per 10 anni, è stato un privilegio poterlo chiamare amico” spiega Randy Wittman, coach di Washington. “Prego per coach Saunders, un'altra persona cara scomparsa per il cancro” ha spiegato John Wall, uomo-franchigia dei Wizards, che perse la piccola amica Miyah Telemaque-Nelson. “E' un giorno triste, Flip era più di un amico: era un confidente e un mentore, il Mondo del basket perde un allenatore degli allenatori, io ho perso un grande amico” ha concluso Doc Rivers, coach dei Los Angeles Clippers.