NEW YORK – La NBA piange la scomparsa di Moses Malone a 60 anni. Il tre volte MVP della Lega, introdotto nella Hall of Fame nel 2001 e nominato tra i migliori 50 di giocatori della storia NBA, aveva vinto il titolo nel 1983 con Philadelphia, accanto a Julius Erving. Soprannominato il “presidente sotto i tabelloni”, in 20 stagioni NBA ha chiuso in doppia doppia di media (20.6 punti e 12.2 rimbalzi) con 27.409 punti e 16.212 rimbalzi. Malone è stato All Star per 12 volte, e per sei volte è stato miglior rimbalzista.
LEGGENDA – La scomparsa di Malone (morto nel sonno a Norfolk, Virginia, dove assieme a Calvin Murphy partecipava ad un torneo di golf) segue di poche settimane la morte di Darryl Dawkins, una coincidenza, visto che Malone sostituì Dawkins a Philadelphia, e i due vennero accomunati anche da un altro particolare: non uscirono dal college. Dawkins fu il primo a passare direttamente dal liceo alla NBA, prima di lui Malone invece era stato il primo a passare professionista, firmando con gli Utah Stars della ABA. Nella NBA ha giocato con Buffalo, Houston, Philadelphia (in due fasi differenti), Washington, Atlanta e San Antonio. La sua maglia numero 24 venne ritirata da Houston, con cui fu MVP nel 1979 e nel 1982, poi passò a Philadelphia e fu subito MVP e campione NBA, con il suo mitologico “fo-fo-fo”, il “quattro, quattro, quattro” con cui Malone anticipò i playoff prevedendo un percorso fino al titolo.