LILLA – Spagna campione d'Europa, Sergio Scariolo sul trono continentale, Pau Gasol MVP. Film già visto? No, il trionfo allo stadio Pierre Mauroy contro la Lituania per 80-63 è l'ennesimo capitolo di una saga con pochi eguali nella storia del basket europeo, con la generazione d'oro di Gasol e Felipe Reyes (che vendicano il ko contro i baltici di 12 anni fa) che sa vincere solo con un tecnico italiano. Perché è solo con Scariolo che la Spagna è salita sul tetto d'Europa: il tecnico lombardo sale a tre ori europei, raggiungendo Spandarian e Ivkovic alle spalle soltanto del Colonnello Gomelsky (sette titoli). Per Gasol, MVP e capocannoniere del torneo (soltanto Kreso Cosic aveva vinto due volte il titolo di miglior giocatore degli Europei), la finale da 25 punti e 11 rimbalzi porta la nona medaglia con la nazionale, la quarta d'oro, ed è il sesto podio in sei Europei giocati.
GASOL DA LEGGENDA - Se non bastassero i numeri, già irreali come la prova da 40 punti e 11 rimbalzi in semifinale contro la Francia e i suoi 27.000 tifosi, ci sono presenza mentale e leadership a supportare l'immenso talento del lungo dei Chicago Bulls, capace di portare all'oro una squadra competitiva – con quattro autori del Grande Slam con il Real Madrid come Rodriguez, Llull, Fernandez e lo stesso Reyes, che il 2015 non lo dimenticheranno – ma senza Marc Gasol, Navarro (presente a Lilla accanto a Rafa Nadal), Rubio, Calderon, Ibaka e Abrines. Un trionfo “merito” anche dell'Italia, non solo per Scariolo: la sconfitta contro gli azzurri a Berlino – risultato che regala ulteriore valore al percorso dell'Italia – ha svegliato la Spagna. La Lituania esce annichilita dopo due notti, contro Italia e Serbia, in cui il valore della squadra di Kazlauskas è andato oltre la somma dei singoli. Ma anche i baltici possono festeggiare: il biglietto per Rio 2016 è già in tasca, settima qualificazione alle Olimpiadi su sette, dopo l'indipendenza.
LEZIONE – Il primo è tempo della finale (arbitrata dall'italiano Lamonica) una lezione della squadra di Sergio Scariolo che, di fronte anche al Re Felipe, inizia come raramente si era visto in una partita del genere. Gasol che stoppa Maciulis sulla prima azione è l'emblema dei primi 15', in cui la Lituania non riesce ad attaccare l'area e non coinvolge Valanciunas (10), mentre la Spagna ha il predominio in ogni fase del gioco. Llull (12) va subito due volte al ferro, e l'8-2 costringe Kazlauskas al timeout dopo 2'23”. Rudy Fernandez (11) dimentica gli acciacchi, e apre l'11-2 rifinito da 8 punti in fila di Gasol per il 19-6. Il canovaccio costruito attorno alla presenza di Gasol in attacco e alla difesa che toglie ogni opzione ai baltici porta gli iberici fino al 34-18' del 16', con 5 assist di Sergio Rodriguez a coinvolgere Gasol e Mirotic (14 e 8 a metà). Solo i rimbalzi d'attacco (13 all'intervallo) e la lucida follia di Kalnietis (13) scuotono la Lituania: a secco per 15', il regista segna 7 punti in fila, trasmettendo fiducia a Seibutis (10) e Maciulis, autori delle tre triple (compreso Maciulis sulla sirena) per il 41-33 del 20'.
DISCESA – La Lituania prova ad uscire dalle corde, ma al rientro dall'intervallo non ci sono i baltici di fine secondo quarto. E c'è invece nuovamente la Spagna di inizio gara, che nel terzo periodo subisce solo 10 punti. Il rientro è di nuovo contraddistinto dal dominio iberico con il 7-0 di Gasol, Fernandez e Ribas per il 52-35. Un blocco durissimo di Jankunas manda Rudy ko, ma anche con l'esterno del Real negli spogliatoi l'inerzia resta in favore della Spagna, che con la tripla di Claver (utilissimo nelle piccole cose) tocca il 60-42. Finisce virtualmente qui, pure se la Spagna segna 4 punti nei primi 5' di quarto periodo, i baltici non tornano mai in singola cifra di scarto, nemmeno quando Lamonica infligge un fallo tecnico al connazionale Scariolo a 3' dalla fine, Gasol cancella gli effetti con una stoppata e una tripla subito prima della standing ovation. E' trionfo Scariolo. E' trionfo Gasol. E' trionfo Spagna.