ROMA - Giovedì 11 luglio, intorno alle 21:00, Parma è stata sconvolta da un duplice omicidio commesso nel quartiere di San Leonardo: una donna di 43 anni e la figlia di 11 sono state trovate senza vita nel proprio appartamento; si tratta rispettivamente di Patience Nfum e di Magdalene Nyantakyia. Le due vittime sono state rinvenute in un bagno di sangue e i medici hanno constatato per entrambe la morte dovuta a ripetute coltellate o colpi inferti con un altro oggetto contundente. A scoprire i corpi è stato il figlio 25enne Raymond, che ha subito allertato le forze dell'ordine.
EX CALCIATORE - Alcuni testimoni hanno riportato di aver sentito la piccola vittima lamentarsi nel primo pomeriggio, prima del silenzio prolungato fino a sera. Fino a questa mattina mancava all'appello un altro fratello: Solomon Nyantakyia, 21enne ex giocatore del Parma. Irreperibile e con cellulare irraggiungibile dall'ora del delitto, fatti che lo hanno reso il principale sospettato, è stato fermato alla stazione centrale di Milano poco prima delle 11:00 dalla Polizia, ai quali ha confessato di aver commesso il duplice delitto. Solomon giocò per le giovanili del Parma nel 2013, scalando fino in prima squadra, dove rimase anche a seguito di un'offerta del Milan, terminando poi la propria carriera nell'Imolese (Serie D) nel 2016.
ALLENATORI - All'Ansa hanno parlato dell'accaduto anche Roberto Donadoni, suo ex allenatore al Parma, e Cristiano Lucarelli, ex allenatore nelle giovanili della stessa squadra. Donadoni: «Ricordo Solomon, si allenava con noi del Parma e lo portai in panchina più di una volta. Non è facile inquadrare il carattere di un giovane calciatore in una squadra di A, ma ricordo che era un ragazzo tranquillo, anzi direi taciturno. E se davvero è stato lui, è difficile capire cosa possa essere passato per la sua testa: come si può arrivare a un gesto simile, cosa ti passa per la testa. Veniva dalle giovanili del Parma era un centrocampista, poi quando la società è fallita non so che percorsi abbia preso. La prima domanda che mi viene è: perché? In condizioni mentali normali un gesto del genere è inconcepibile,alla base ci può essere solo un raptus di follia». Lucarelli: «Sono senza parole: Solomon era un ragazzo pacifico e molto taciturno, non avrebbe mai fatto male a una mosca. Ma ha sofferto di depressione. In un anno, lo sentii parlare due volte. Sapevo dei suoi problemi, e l'ho chiamato in Lega Pro al Cuiopelli un anno fa. Ma dopo quindici giorni di ritiro è voluto andare via, gli mancava la famiglia. E ora sono sconvolto».