ROMA - La 'fabbrica dell'oro' stavolta partorisce solo un bronzo. Quello che si è messa al collo Arianna Errigo, la fiorettista azzurra fermata in semifinale ai Mondiali di scherma in corso a Mosca dall'atleta di casa Inna Deriglazova che l'ha sconfitta 15-13. Per la 27enne atleta monzese, oro individuale a Budapest 2013 e Kazan 2014, sfuma così uno storico tris iridato. È sicuramente andata peggio alle sue compagne di squadra, Elisa Di Francisca, Valentina Vezzali e Martina Batini (argento un anno fa dietro la Errigo), fuori già agli ottavi, sconfitte rispettivamente dall'americana Prescod (15-14), dall'ungherese Knapek (13-7) e dalla Korobeynikova (15-9). Il passo falso pesa soprattutto per la pluriolimpionica jesina che vede assottigliarsi la possibilità di andare a Rio, visto che la pattuglia delle azzurre per i Giochi 2016 è stata ridotta a sole due fiorettiste. Al momento Vezzali, cinque ori in cinque olimpiadi diverse da Atlanta a Londra, è 6ª nel ranking mondiale, con la Errigo e la Di Francisca che le sono davanti. Per di più a Rio non è prevista la gara a squadre. La realtà dei fatti è che la matematica con i risultati maturati oggi non condanna nessuno, se non Martina Batini. Ma certo per la Vezzali si assottigliano le possibilità di un nuovo record olimpico. Alla vigilia del Mondiale Elisa Di Francisca era avanti di parecchio, avendo vinto tutti e tre gli eventi di qualificazione olimpica (1 cdm, 1 Gp, 1 Europeo), a seguire Arianna Errigo e Valentina Vezzali distanziate di pochi punti e questo divario ora si allarga anche se non irrimediabilmente, considerando che ci sono ancora 6 prove di coppa del mondo, di cui 2 a punteggio maggiorato. La Vezzali è per ora indietro ma considerato la sua storia olimpica e la sua forza mentale, cercherà in tutti i modi di essere presente alla sua sesta Olimpiade. "Ero nervosa e non sono riuscita ad esprimere la mia scherma", ha spiegato la jesina che in carriera ha vinto 20 ori tra Giochi e Mondiali. La Errigo, che era arrivata in semifinale vincendo il duello più difficile contro la russa Korobeyinikova, nel post gara si è detta "contenta ma non troppo. Avrei tanto voluto fare il 'triplete', peccato! Sono arrivata forse troppo stanca, per via di una forma fisica che non mi vede ancora al top. La qualificazione olimpica è una corsa che ti sfinisce anche mentalmente soprattutto quando sei in corsa con tre campionesse come Elisa, Valentina e Martina. È un bronzo comunque importante". Non sono andate bene le cose tra i ragazzi del fioretto, con Daniele Garozzo fermato agli ottavi dal plurititolato tedesco, Peter Joppich (15-11). Peggio hanno fatto Giorgio Avola, Andrea Cassarà ed Edoardo Luperi, tutti fuori nel sedicesimi di finale. Qualche consolazione arriva dalle prove a squadre della sciabola, con le azzurre che hanno passato il turno e nei quarti, in programma domani, sfideranno l'Ucraina. Stesso percorso per i maschi (Montano, Occhiuzzi, Curatoli e Berrè) che domani nei quarti affronteranno la Romania.