KAZAN - Parla come un veterano. Classe 1996, Simone Sabbioni debutta nel Mondiale dei grandi centrando la semifinale dei 100 dorso. Fa alla grande quello che deve fare: al mattino nuota 53.83, pochi decimi sopra il suo record italiano ed entra nei primi 16. Un sorriso grande così e molto sale in zucca: «Qui è tutto bellissimo ma se ti fai distrarre sei finito, devi stare sempre sul pezzo, concentrato sulla tua gara e basta». Nei giorni scorsi lo abbiamo visto con la testa pelata a parte due “cornetti” tinti di rosso: «Sono una matricola, è giusto così. A me poi queste cose piacciono, sono molto tradizionalista. C’è un tempo per tutte le cose». E’ riuscito a resettare e concentrarsi sul debutto mondiale. In tribuna, a sue spese, anche l’allenatore Luca Corsetti. «Sono contento anche per lui». Il risultato di Kazan lo ripaga dei chilometri passati in piscina. «Mi alleno molto, sempre due volte al giorno a parte il mercoledì e il sabato. Non ne salto uno, non sono uno che molla e se ne va se le cose vanno male. Resto in acqua fino alla fine» Felicemente single, barcolla soltanto sull’argomento donne: «Eh, lì mantenere l’equilibrio è più difficile… ma le donne sono le donne». Nato a Rimini, non vive fuori dal mondo. Le serate in discoteca le fa anche lui: «Cinque o sei l’anno, non di più. Mi alleno moltissimo ma è giusto anche distrarsi». Conosce e ha frequentato il Cocoricò di Riccione, chiuso per quattro mesi dopo la morte per overdose di ectasy di un ragazzo di 16 anni: «Ci sono stato un paio di volte, la chiusura penso sia sbagliata. Certe cose non dipendono dai posti ma dalla gente che li frequenta, il problema riguarda le persone. Bisognerebbe aumentare i controlli e non chiudere i locali…»