ROMA - Il nuovo che avanza (con un protagonista inatteso) contro chi ha scritto la storia del football americano. Il Superbowl numero 53, in programma il prossimo 3 febbraio al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, metterà di fronte i Los Angeles Rams di Jared Goff e Sean McVay contro i New England Patriots di Tom Brady e Bill Belichick, in quella che sarà una rivincita della sfida del 2001 quando iniziò la leggenda del numero 12 di Boston. Le due franchigie hanno avuto la meglio, rispettivamente, sui New Orleans Saints e sui Kansas City Chiefs al termine di due finali di Conference meravigliose.
SUPERDOME VIOLATO - Il tempio di Drew Brees e Sean Payton è una bolgia come sempre: il Superdome è, forse, lo stadio più difficile dove giocare soprattutto nei play off. E non è un caso che i Saints, con Brees al comando, siano imbattuti tra le mura amiche: sei a zero il bilancio. I Rams, in stagione regolare, hanno già pagato dazio e l’inizio è di quelli da far tremare i polsi: 13 a 0 alla fine del primo quarto con Gurley, miglior runner dei californiani, praticamente annullato e Goff che non trova le misure per far girare il suo attacco anche a causa del rumore infernale che non gli fa sentire gli ordini impartiti dalla sideline. La svolta arriva a metà del secondo quarto: McVayn decide di giocarsi un trick play e Hekker, punter e capitano dei Rams, lancia per Shields che conquista il primo down. La partita, di fatto, gira qua. I Rams prendono fiducia e piazzano un parziale di 10-0 nel secondo quarto, grazie al TD di Gurley, e tutto si riapre. La seconda metà del Championshipè un’alternanza di emozioni con il kicker dei Rams, Greg Zuerlin, che trova la parità a 15 secondi dalla fine dalle 48 yard. Nei supplementari è Jonh Johnson che piazza l’intercetto decisivo nei confronti di Brees: a quel punto è ancora Zuerlin, eroe inaspettato, a piazzare il calcio vincente dalle 57 yard, regalando ai Rams il biglietto per Atlanta.
NONA SINFONIA - In Missouri la temperatura è glaciale. I Kansas City Chiefs, guidati da uno straordinario Patrick Mahomes, sognano di tornare al Superbowl 49 anni dopo l’ultima apparizione. I favori sono tutti dalla loro: gioventù, freschezza, talento e il terreno di casa. Peccato che, dall’altra parte, ci sia il più forte giocatore di sempre: Tom Brady. Il quarantunenne quarterback sogna la nona partecipazione al Superbowl, in diciotto anni da titolare, per poter chiudere un cerchio e, forse, appendere al chiodo casco e paraspalle. L’inizio, tanto per gradire, è tutto per i ragazzi di Belichick: un TD su corsa per Sony Michel, e uno ricevuto in end zone da Dorsett portano il punteggio sul 14-0. I Chiefs però non ci stanno e nel terzo quarto prima accorciano le distanze e poi, nell’ultimo periodo, esondano: 17 punti e partita all’overtime grazie al field goal di Butker a 31 secondi dalla fine. Ma qui entra in scena TB12: la monetina gli è amica e l’idolo di Boston confeziona un drive perfetto che manda in end zone Rex Burkhead per i sei punti finali che chiudono la gara 37-31. L’appuntamento con la storia, per chiudere il cerchio, è fissato per Brady e i Patriots il prossimo 3 febbraio.