EUROPEI VOLO
Dal bocciodromo Gè Gallaratto di Nizza, teatro del super concentrato Europeo seniores del volo, traboccano gocce di miele per il boccismo italiano. Una cascata di emozioni ha accompagnato gli atleti azzurri verso la conquista di due medaglie d'oro, una d'argento e due di bronzo, miglior bottino della competizione continentale rispetto all'oro e l'argento del Montenegro, all'oro e tre bronzi della Francia, all'oro e due bronzi della Croazia.
“Qualcosa di meraviglioso, di fantastico – ha detto il citì Piero Amerio – soprattutto considerando i tempi assai condensati in cui si è sviluppato l'Europeo. Molto difficile, non solo fisicamente, ma pure mentalmente. Un campionato da duri, per atleti con carattere. Luca Melignano (foto) ha dovuto confrontarsi con avversari più che ostici prima di arrivare al match conclusivo dove si è giocato molto sui nervi. Grande prestazione anche a coppie con Grattapaglia, così come nel tiro di precisione con lo stesso Gigi. Nelle corse non si poteva pretendere di più. Si è chiuso un anno bellissimo; un triennio che ci ha visti portare a casa più ori di tutti con le tre nazionali“.
L'Italia si inchina dinanzi a San Luca, l'Euroman, un fuoriclasse che ha il solo torto di una eccessiva modestia. I due ori di Melignano sono il frutto di un eccezionale equilibrio psicofisico. Ne conviene anche l'interessato. “Particolarmente dura – sottolinea – la semifinale contro il francese Garcia, sia sotto l'aspetto tecnico, sia ambientale, con il tifo a suo favore. Esito incerto sino a metà partita, ma non ho mai mollato. Anche Kozjek è stato un avversario difficile, ma trattandosi dei quarti di finale c'è un altro tipo di tensione. In finale contro il montenegrino Petkovic, che mi aveva battuto nel primo match della poule, sono partito bene sino al 5 a 0; poi ho accusato tanta stanchezza. Come del resto lui che ha commesso qualche errore. Fortunatamente sul parziale di 8-7 ho salvato la giocata con un colpo sul pallino assai pesante, quando il tempo stava per scadere. Appresso, decisive due bocce lasciate in campo con due bocciate. Lui ha colpito il pallino, ma non è uscito. A coppie? Anche lì è risultata determinante la partita di semifinale contro gli sloveni Janzic e Tonejc. Sul parziale di 7 pari ho tolto il punto tre volte e loro hanno colpito altrettanto. A quel punto Grattapaglia ha estratto dal cilindro un accosto a dir poco provvidenziale, con la boccia che è scesa toccando quella avversaria quel poco per fare punto; questione di centimetri. Eravamo sul filo del cordino. Loro hanno poi fallito la bocciata“.
Nelle due prove tradizionali è emersa in tutta la sua evidenza la teoria che il talento resta uno sterile dono del cielo se non accompagnato dalla voglia e dalla capacità di soffrire. Ce lo conferma Melignano: ”Sì, in effetti così tanto stress e tanta fatica non mi era mai capitato di soffrirle. C'è stato un momento che stavo quasi per rinunciare a lottare. Poi però…“. Poi ha estratto la ricetta della vitamina C, classe-cervello-cuore, ed è passato all'incasso dei suoi due primi ori continentali.
Una finale di tiro di precisione dai punteggi così alti, non la si vedeva da tempo. I quattro finalisti hanno fatto registrare una media di 26 punti. Purtroppo a Gigi Grattapaglia non è bastato arrivare alla già ragguardevole quota di 25 e fare meglio di due specialisti come Jure Kozjek (22) e Gregory Chirat (24), perchè Miroslav Petkovic voleva ardentemente mutare l'argento dell'individuale in qualcosa di più prezioso. E così è salito sul tetto d'Europa, a quota 33. I bronzi delle corse si commentano con i punteggi. Nella staffetta i francesi Abelfo-Chirat hanno messo le mani avanti nei quarti con uno assordante 57 su 60, antipasto indigesto per gli aspiranti alla corona, poi messi in fila in finale con 55 su 60. Troppi per tutti, compresi gli azzurri Emanuele Ferrero e Simone Mana, arrivati a 44. Stessa musica per il tiro progressivo, ma stavolta con la sinfonia di Leo Brnic, croato in forza alla Brb, che ha incantato tutti con i suoi 48 su 50. Daniele Micheletti, pur tirando due bocciate in meno (48), ne ha colpite tante quante Abelfo (42).
TROFEO ASCANI
La Campania, con una brillante staffetta conclusiva, si aggiudica all’ultima prova il 12° Memorial Ascani per la seconda volta consecutiva. L’ormai classico appuntamento giovanile di fine anno, dedicato all’indimenticato presidente Fib del Lazio, si conclude al Centro tecnico federale di Roma dopo due giorni di gare multidisciplinari. Ogni squadra regionale delle dodici presenti, composta da due atleti under 18 e due under 15, per aspirare all’ambito trofeo ha dovuto cimentarsi infatti non solo nel gioco tradizionale, fatto di partite a coppie, ma anche nei tiri di precisione del volo, della raffa e della petanque, nel combinato raffa e infine nella staffetta. È la quarta volta che la formazione campana conquista la manifestazione ergendosi così a prima della lista nell’albo d’oro della competizione. Beffata al rush finale proprio la compagine del Lazio 1, che ha accarezzato sino al termine l’idea di portare a casa l’alloro. In vantaggio di punti prima della prova di corsa, i padroni di casa hanno poi dovuto capitolare al cospetto di una migliore prestazione in bocciata dei pari età campani. Questo il team vincente: Domenico Palumbo e Giuseppe Rispoli per gli under 18, Pasquale Sequino e Daniele Ippolito per gli under 15 accompagnati dal tecnico Antonio Carbone e dal dirigente Doriana Rescigno. Secondi, per il Lazio 1, Francesco De Vincenzo, Antonino Di Franco, Riccardo Alonzi, Lorenzo Sardo, dirigente Gabriella D’Ammassa e tecnico Dario Marinelli.
SERIE A RAFFA
Giunti all’ottava giornata del girone di andata, la testa del campionato di serie A della raffa cambia ancora. Si conclude dunque così, almeno temporaneamente, l’esperienza da prima della classe dell’attuale campione d’Italia dell’Alto Verbano che, sui propri terreni varesini, è costretta ad arrendersi ai trevigiani della Fashion Cattel, sempre più pretendenti al trono. 1-0 il risultato finale a favore dei veneti i quali, grazie a questo importantissimo risultato ottenuto in trasferta e contro una diretta concorrente, raggiungono la prima posizione ma non da soli. I meneghini della MP Filtri Caccialanza asfaltano infatti in casa 3-0 l’Ancona 2000 e li raggiungono. Da autentica sorpresa in qualità di neopromossi in serie A, i milanesi di capitan Marco Luraghi si sono inseriti nella lotta al vertice senza dare l’impressione di trovarcisi per una semplice casualità. A due punti, dunque meno di una partita effettiva, insegue agguerrita un’altra formazione che si è rinforzata nell’ultima sessione di mercato ma che di certo almeno inizialmente si poteva annoverare soltanto fra le possibili outsider del torneo. Si tratta della Rinascita di Modena. Il 2-0 in casa contro L’Aquila in forma e reduce da ben quattro vittorie consecutive, issa la formazione di mister Armanini al secondo posto, meritatissimo. Ancora un punto sotto arriva quindi Boville Marino, grazie al 2-0 capitolino contro la neopromossa perugina dell’Aper. Raggiunto perciò sulla terza piazza proprio l’Alto Verbano. Queste le cinque squadre attualmente impegnate nella lotta per il primato e qualcuna già comincia a mangiarsi le mani per un’occasione mancata, con L’Aquila a centro classifica a fare da ago della bilancia.
Ma il weekend appena trascorso fa registrare altri risultati importanti anche per la seconda metà della classifica. Da catalogare fra questi il risultato in Toscana della CVM Utensiltecnica di ai danni di un sempre più inguaiato Montecatini Avis. 3-1 senza particolari repliche per i montegridolfesi che si portano in questo modo un punto sopra il quartetto di fine graduatoria. Lo stesso riescono a fare fra le mura amiche, e campi di gioco impegnativi per gli ospiti, i campani della Enrico Millo, vincitori contro Montegranaro con un netto 2-0. Nelle posizioni bollenti perciò l’Aper, Montegranaro, Ancona 2000 e Montecatini Avis. Torneo ancora lungo ovviamente anche per loro, ma è evidente che bisogna cominciare a correre.