Roma in festa brinda in Coppa Italia

I juniores della rappresentativa romana si portano a casa per la settima volta la Coppa Italia. Sui campi di Monaco gli azzurrini della petanque si meritano la medaglia di bronzo a squadre
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Fa il bis Roma, a Padova, incastonando il settimo diamante nella corona. Con la vittoria conseguita infatti nel weekend scorso in terra veneta, i capitolini (foto) si aggiudicano l’edizione 2016 della Coppa Italia juniores della raffa dopo quella in casa del 2015. In totale sette, dicevamo, tante sono infatti le volte in cui la Città Eterna ha fatto sua la massima competizione giovanile a squadre. Lo spettacolo è iniziato a suon di eliminazioni dirette. Buono il livello tecnico generale, quando non bloccato dall’eccessivo tatticismo, tensione e attenzione sempre massime malgrado qualche inevitabile ma sporadica ingenuità, resistenza e voglia di arrivare acuiti all’ennesima potenza per l’occasione. Con semifinali e finali terminate spesso al cardiopalma. Come nel caso proprio dei romani, che superano Teramo in semifinale soltanto dopo aver recuperato una situazione in passivo di 4-1 nei set regolamentari sino al pareggio e al tiro ai pallini, concetto simile ai rigori del calcio, nel quale la loro mira e sangue freddo divengono formidabili. 7 su 9 e abruzzesi fuori in semifinale dopo averne sbagliati di più, con qualche rimpianto.

Per Pesaro Urbino, sempre in semifinale, le cose vanno diversamente. Rapido il 5-0 inferto a Reggio Emilia, probabilmente già arrivata con merito al suo massimo, guadagnando qualche momento di relax in più ad attendere gli avversari prima dell’ultimo ostacolo. Una sola la Coppa portata a casa fin qui dai marchigiani, nel 1990, ma stavolta ci sono davvero tutte le carte in regola per riprovarci come si deve. La rosa, composta anche da due ragazze dell’élite del movimento femminile, è piena di nomi ben noti nel panorama under. Andrea Sperati (capitano), Enrico Lisotta, Fabio Battistini, Marco Principi, Chiara Gasperini e Flavia Morelli. C’è qualità nella formazione sfidante, con diversi che si sono già affacciati nelle categorie senior a un certo livello. Roma lo sa, rispetta ma non teme perché è indubitabilmente squadra, gruppo senza se e senza ma. Gioca compatta e determinata, con diversi elementi già presenti nel trionfo dell’anno prima. Inoltre, valore aggiunto assoluto, ha un tecnico che conosce il gioco come pochi e vuole bene ai suoi: Santolo, “Lino”, Nunziata Rega, gran puntista in attività e guida da fratellone maggiore rigoroso che sa riconoscere i momenti delle gare e incidere. Il suo omologo opposto, Simone Marini, 26 anni tra poco, da bocciatore, sembra sulle stesse orme potenziali.

Alle 14.30 di domenica comincia il match definitivo, quello che sancisce la nuova regina. L’incontro è tirato sin da subito, serrato tecnicamente e tatticamente. Le squadre si affrontano, al netto della naturale tensione, senza risparmiarsi. Parte meglio Roma, portandosi sul 2-0 nei set del primo turno di gioco, ma poi Pesaro Urbino recupera fino al pareggio dell’intervallo. Al rientro in campo il 3-2 è marchigiano ma poi i capitolini tornano ancora in vantaggio sino al 4-3 che potrebbe mettere davvero paura agli avversari, ma così non è. La finale seguita a essere vera, tosta, il pareggio sempre nell’aria, e accade. 4-4. Per aggiudicare il titolo ora si deve ricorrere alla sequenza terribile dei nove pallini più eventuali ad oltranza. Roma rimette i panni di cecchino infallibile e inanella un 6 su 6 alle distanze corta e media. Ai marchigiani la prestazione senza errori giallorossa piega le gambe. Provano a reggere botta ma ci riescono solo in parte e così, senza tirare la terza serie, la Coppa è di nuovo nelle mani della città eterna. Antonino Di Franco e Daniele Di Bartolomeo, il capitano, realizzano l’en plein, ma il resto della squadra Elia Di Bernardo Gagliardi, Lorenzo Fedele, Giuseppe Nicolai, Alessio Papagno e pure lo storico dirigente Antonio Cicconi, sembra tirarli con loro. Ok, ma chi ha deciso l’ordine di tiro? “Il nostro tecnico, Lino Nunziata” spiega capitan Di Bartolomeo “in base alla forza e alla precisione dei tiratori”. Cosa vi passava per la testa in quei momenti? “Quello che pensavano gli altri non lo so. Quello che ho pensato io era di concentrarmi al massimo perché se avessi preso tutti e 3 i pallini al 90% avremmo vinto”. Ma quanto conta davvero il tecnico? “Direi che il nostro è insostituibile. Prima di ogni incontro ci fa il discorso e ci carica al massimo. Stessa cosa quando finiscono i primi 4 set”.

 CLASSIFICA FINALE

1° Roma (Dirigente: Cicconi Antonio, Tecnico: Nunziata Rega Santolo, Atleta Capitano: Di Bartolomeo Daniele, Atleti: Di Bernardo Gagliardi Elia, Di Franco Antonino, Fedele Lorenzo, Nicolai Giuseppe, Papagno Alessio),

2° Pesaro-Urbino (Dirigente: Silvestrini Gabriele, Tecnico: Marini Simone, Atleta Capitano: Sperati Andrea, Atleti: Lisotta Enrico, Battistini Fabio, Principi Marco, Gasperini Chiara, Morelli Flavia),

3° Teramo (Dirigente: Rastelli Bruno, Tecnico: Adorante Manuel, Atleta Capitano: Manes Simone, Atleti: Iachini Stefano, Kurti Armando, Rocchetti Aron, Catucci Simone, Martella Cristian),

4° Reggio Emilia (Dirigente: Rovesti Manuel, Tecnico: Bernardelli Alessio, Atl.Capitano: Scerbo Giuseppe, Atleti: Fuschillo Simone, Incerti Alex, Guida Luca, Boni Riccardo, Bernardi Alex),

5° Brescia Francia Corta (Tecnico: Gandioli Ivan, Atl.Capitano: Bertocchi Alessandro, Atleti: Treccani Ilaria, Antonini Alessandro, Susio Diego),

6° Cagliari (Dirigente: Corseddu Angelo, Tecnico: Farris Giancarlo, Atl.Capitano: Serra Fabio, Atleti: Alastra Fabrizio, Mereu Nicolas, Frongia Alessio, Locci Venanzio),

7° Brescia Centro (Dirigente: Mabellini Leni, Tecnico: Duina Ferdinando, Atl.Capitano: Rambotti Giacomo, Atleti: Scavoni Daniel, Piceni Marco, Pitozzi Diego, Mariotti Manuel),

8° Lecce (Dirigente: Madaro Mauro, Tecnico: Gianfreda Aldo, Atl.Capitano: Stabile Francesco, Atleti: Madaro Alessio, Cordella Alessandro, Sazio Alessandro, Surdo Cristian, Marcello Thomas).

CAMPIONATI EUROPEI JUNIORES PETANQUE

E' di bronzo la medaglia catturata dalla giovane Italia sui terreni monegaschi in occasione del campionato europeo di petanque. Gli azzurrini Andrea Chiapello, Davide Addario, Jacopo Gardella e Maicol Rinaudo sono partiti lancia in resta nella fase di qualificazione mettendo sotto nell'ordine Austria, Svezia e Inghilterra, lasciando loro soltanto un totale di sette punti sui 39 fatti. Dopo la sconfitta ad opera del Belgio, la nostra terna ha dovuto respingere l'assalto della Turchia, con non poche difficoltà, e classificarsi al terzo posto nella speciale graduatoria del “sistema svizzero” del campionato, dietro alla solita Francia e al Belgio. Ha così potuto accedere alla fase successiva, dove per poter accedere ai quarti di finale, si è dovuta sbarazzare della Germania con un secco 13-7. Entusiasmante il successivo confronto con una mai doma Svezia piegata alla fine con il punteggio eloquente di 13-11. Saliti sul podio è stato ancora il Belgio, per 13-9, a farci lo sgambetto nella corsa all’oro. Nella prova di tiro di precisione è sceso in campo Andrea Chiapello. Il nostro campione italiano in carica nella stessa specialità, è arrivato a un passo dai quarti di finale, ma il suo punteggio non è bastato a farlo proseguire nel campionato. La Francia ha vinto entrambi i titoli, quello a terne e quello del tiro con Molinas.

SERIE A VOLO

A fare notizia nella seconda giornata del massimo campionato del volo è la batosta inflitta dalla Perosina alla Pontese (18-6). Una sconfitta pesante, che lascia perplessi, scandita dall'inesorabile e progressivo incedere dei padroni di casa, a passo di marcia, a due punti per volta. Già il parziale di 8-0 apriva i primi interrogativi sul rendimento dei campioni d'Europa in carica. Ma era il successivo 14-2 a catturare l'attenzione e innalzare lodi al team del tecnico Elio Bert, quasi sorpreso dai numeri espressi dai suoi, e ancor più da quelli avversi. Sicuramente non c'era la “vera” Pontese in campo, però alla Perosina va fatto tanto di cappello.

Diverso il cammino percorso dalla Brb per aver ragione del Gaglianico. Sui terreni dei biellesi la Signora in rosso è partita col freno tirato, trovando la vittoria soltanto con Carlo Ballabene, per un parziale negativo di 3-5. E' stata la fase centrale del match a consentire al club di Ivrea di trovare il sorpasso, dopo una staffetta resa entusiasmante per merito degli ex Bunino e Roggero, superati al fotofinish da Brnic e Ferrero. Grosso nel tiro di precisione e Brnic nel progressivo hanno aggiunto i punti necessari per girare 9-7 e poi colpire definitivamente con il cerchio di Grosso-Simone Mana, il solista Bruzzone e il tandem Carlo Ballabene-Pautassi.

La Borgonese in casa della Ferriera ha fatto ciò che di solito fanno le padrone di casa, ovvero sfruttano il fattore campo. E' invece accaduto che dopo due parziali all'insegna dell'equilibrio (4-4, 8-8), gli uomini di Pettigiani sono riusciti a cogliere ancora sei punti grazie a Tonejc, Flavio Ariaudo-Scassa e Cavallo-Koziek-Matteo Mana. Boccata di ossigeno per la Noventa di Piave in vista di scalate più impegnative. La formazione diretta dal tecnico Giorgio Marian non ha incontrato ostacoli nel confronto con la trentina Canova chiudendo l'incontro già sul parziale di 12-4.

SERIE A FAMMINILE PETANQUE

Colpo di pistola anche per i campionati della petanque. Il primo a partire è stato quello di serie A al femminile che ha subito avvertito su quelle che saranno le formazioni ambiziose. Hanno infatti sottratto il pieno bottino la Caragliese, corsara a Ventimiglia con il Dlf, la Valle Maira vincente in casa del Pontedassio, le liguri Abg Genova e San Giacomo Imperia che non hanno lasciato scampo rispettivamente ad Auxilium Saluzzo e Bovesana.


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