SERIE A RAFFA
“Sabato l'incontro era sicuramente di valore storico soprattutto per la mia società. Mi è capitato in tanti anni di dover giocare bocce importanti. Ma è stata una di quelle bocce che non si devono sbagliare perché possono davvero decidere un'annata intera”, parole ma soprattutto azioni di Gianpaolo Signorini (foto), uno degli artefici di rango del pareggio importantissimo ottenuto dall’Alto Verbano in casa contro la diretta concorrente al titolo tricolore 2016 della raffa, L’Aquila, nella 15esima giornata del torneo. Ora alla conclusione ne mancano soltanto tre e il distacco di due punti dalla seconda resta immutato. È stato proprio suo l’accosto che ha sancito il set del pareggio come minimo, quando nel campo accanto si stava ancora giocando. Dunque non la solita boccia rilevante che nella carriera, chi gioca, specie a un certo livello, si ritrova spesso e volentieri a tirare, ma qualcosa di più, qualcosa di potenzialmente memorabile. “Sicuramente aveva un peso diverso”, rivela il campione nativo di Vigevano “ed emotivamente non poteva lasciarmi indifferente. Spero che potrà essere ricordata come storica anche se il cammino è ancora in salita”. Piedi saldamente ancorati in terra quindi, in attesa di poter eventualmente esultare più avanti. Gesti apotropaici per i tifosi, autorizzati. Comunque andrà a finire, si tratterà di un gran bel sogno divenuto concretizzabile in questa stagione per la compagine luinese nata 15 anni fa per volontà della famiglia Basile e di Paolo in particolare, oggi allenatore e manager della squadra. Anche in questo senso, Signorini ritorna su alcune ‘chiacchiere’ che hanno contribuito a infervorare l’atmosfera pre e post partita. “Sabato poteva valere come realizzazione di un sogno. Mio, dei miei compagni, dei nostri tifosi e del nostro presidente. Sogno un po’ volutamente ‘sporcato’ dalle polemiche che ci sono state sui social e in modo velato sul Tuttosport”. Ok, frecciatina scoccata, andiamo avanti. La squadra aquilana di mister Tarquini, sul campo, ci ha provato tatticamente e tecnicamente in ogni modo a fare suo l’incontro, ricorrendo anche al rientro forse precoce di uno dei suoi gioielli, Mirko Savoretti, ai box in seguito a un piccolo intervento chirurgico. Chiaro l’intento sorpresa dopo l’intervallo di sparigliare psicologicamente le carte in tavola. Ma non è bastato neppure l’apporto costante e di sostanza di capitan Formicone a fare la differenza e, sebbene in alcuni momenti il match è sembrato potersi orientare a favore degli ospiti, i lombardi hanno rischiato a fine incontro di ottenere addirittura il bottino pieno. Cosa manca perciò ancora al successo completo, se non le ultime tre giornate da disputare, delle quali due fuori (CVM Utensiltecnica e Ancona 2000) e una in casa (G.S. Rinascita)? Per Signorini tutto il tempo e le partite di questo mondo, o giù di lì. “Noi siamo a +2. Ma 2 punti non sono niente! 3 incontri nei quali dobbiamo cercare di essere e dare il massimo. Se non avremo la forza e la fortuna (che non deve mancare mai) di vincerli, credo che questo campionato non sarà nostro”. Ne è convinto Gianpaolo, e il suo fiume pare ancora in piena. “Qualcuno ha scritto che anche se L’Aquila avesse vinto a Varese poi comunque avrebbe perso il campionato. Io invece dico che se non riusciremo a vincere i prossimi 3 incontri noi non vinceremo questo campionato. Non ci potrà nemmeno bastare il pareggio (scontro diretto a sfavore, ndr). E quando si deve vincere per forza tutto diventa più difficile. Adesso purtroppo abbiamo 2 trasferte molto dure. E un incontro in casa con Modena che ha forti motivazioni per cercare di fare risultato. Avremo di fronte tre squadre con caratteristiche molto differenti ma di assoluto rispetto. E in questo campionato si è visto che nessun risultato può essere dato per scontato. Quindi ti dico che la cosa che mi preoccupa di più è l'obbligo di ‘dover’ vincere”. L’Aquila in casa ne avrà al contrario due, da qui al termine, sabato contro la Fashion Cattel e poi la CVM Utensiltecnica, avversario comune e potenziale ago della bilancia, infine Montegranaro in trasferta. Davvero non è finita, allora? Signorini dice di sì, e noi siamo d’accordo. Problemi che il Montecatini AVIS, ripiombato in ultima posizione, sorridendo farebbe di certo carte false per poter scambiare con i propri. E la temperatura continua a salire.
GARE NAZIONALI RAFFA
9 gare nazionali, oltre 1500 atleti in competizione nei settori maschile, femminile e giovanile. Numeri come sempre importanti per l’attività agonistica domenicale della raffa. La rassegna principale nella massima categoria: nel 1° Trofeo Rosa Castelfranco, organizzato dalla società Giorgione3Villese di Treviso, torna regina la supercampionessa Germana Cantarini della Canottieri Bissolati di Crema. 12-5 in finale su Maria Pia Lombardi della Monastier Treviso, giovane giocatrice proveniente dal serbatoio frusinate e sempre più realtà emergente nel panorama rosa nazionale. A Roma, trionfa invece Andrea Cappellacci dell’Ancona 2000, aggiudicandosi il 3° Trofeo Di Carlo indetto dalla società San Luca. Nella 49esima edizione poi dello storico Trofeo della Resistenza, organizzato dalla Val D’Enza di Reggio Emilia, si impone la coppia composta da Claudio Crotti e Giovanni Giuseppe Santoru della Vicentini di Reggio Emilia. Nella doppia prova giovanile Saranno Famosi della Cacciatori di Salerno, si impone Giuseppe Rispoli della San Gaetano di Salerno, categoria Allievi, e Pasquale Sequino della Francesco Frezza di Napoli, Ragazzi. A Milano, nel Trofeo Élite del mobile orchestrato dalla società Mario Greppi, è Giorgio Bramati dell’Alto Verbano di Varese ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio. Infine, nel 34° Trofeo Fratelli Paolini dell’Umbertide di Perugia, a primeggiare è Stefano Maccarelli dell’A.P.E.R.
CAMPIONATI ITALIANI PETANQUE
Sul tavolo verde la Valle Maira di Dronero ha soffiato il settebello alla campionessa in carica Taggese, fregiandosi per la settima volta dello scudetto della massima serie, mentre le donne del San Giacomo si sono fatte incoronare per la prima volta regine d'Italia a scapito dell'altra formazione ligure, l'Anpi Molassana di Genova.
Sono stati i campi della cuneese La Novella ad ospitare le sfide conclusive dei rispettivi campionati. L'epilogo maschile si è consumato ad alta gradazione tecnico-spettacolare, fra due formazioni che sino a quel momento si contendevano la supremazia petanquistica a suon di scudetti (sei, con due filotti da quattro, ciascuna). Al termine del primo turno, gli uomini dei tecnici Luciano Lerda e Raffaele Montaldo viaggiavano sul bilicante parziale di 4-4, con due partite a coppie esaltanti per incertezza. Nella fase centrale i droneresi hanno impresso al match la svolta decisiva, facendo bottino pieno e mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Vittoria che è arrivata grazie alla sesta prova vinta, stavolta per mano della terna Luca Abbà-Mosè Nassa-Mauro Martino. Con loro, hanno sigillato il successo valligiano, Fabrizio Bottero, Aldo Damiano, Mauro Rinaudo, Daniel Ghiglione, Paolo Lerda, Fabio Dutto. Medaglia di bronzo per l'ambiziosa Biarese di Diego Rizzi, battuta seccamente dalla Taggese. Euforica Anna Maria Vielmo, per il tredicesimo anno consecutivo al vertice della Valle Maira. “Sono felicissima – ha sbottato la presidentessa – per questo trofeo che premia il lavoro e l'impegno dei miei giocatori. La gioia è doppia perchè il primo turno di Coppa dei Campioni si celebrerà a Dronero. Non posso fare graduatorie, ma ritengo che il ritorno in campo di Bottero e Dutto dopo un anno di assenza, abbia influito non poco sulle motivazioni del gruppo. Segnali del trionfo? Diversi, ma secondo me è risultata decisiva quella bocciata, prima fischiata dall'arbitro poi data buona ad Abbà dopo averne verificato la posizione nel cerchio. In quella giocata abbiamo realizzato 6 punti e gli avversari si sono innervositi. Voglio anche elogiare le nostre donne, passate dai playout dello scorso anno, al terzo posto di questa stagione“.
A proposito di donne, lo scudetto rosa ha premiato la formazione imperiese del San Giacomo scesa in campo con Rosa Greco, Elvira Grillo, Roberta Peirano, Simona Bagalà, Simona Claps, Maria Dagati, Catherine Seban, Emilie Ballcchi, Floriana Anselmi, Jessica Rattenni. Nulla da fare per le genovesi dell'Anpi Molassana aspiranti alla sesta stella.