VOLO - TARGA D’ORO ALASSIO
La Signora in Rosso è tornata a colpire sulla Riviera ligure di Ponente dopo due settimane. Da Loano ad Alassio per tornare ad iscrivere il nome della Brb sull'albo d'oro della mitica Targa, undici anni dopo. Stavolta la firma sull'ambito trofeo è stata posta da Carlo Ballabene, Daniele Grosso, Fabrizio Deregibus, Luca Andreoli (nella foto con gli altri campioni), protagonisti di una due giorni sfiancante e di altissimo livello tecnico, capace di convogliare nell'imbuto dei quarti di finale ben otto campioni del mondo e alcuni plurititolati nazionali.
Dai campi ventosi dell'Istituto Don Bosco ai coperti del PalaRavizza, il cammino della Brb si è colorato di vertigine, grazie agli accenti di Ballabene, autentico trascinatore di una quadretta in cui tutti gli ingranaggi si sono mossi in sintonia. “Carlomagno” ha messo in mostra non solo le indubbie doti balistiche, ma una superba fisicità, tale da consentirgli di arrivare dopo otto e nove partite, a colpire 30 bersagli su 32 con 6 bocce nel quadro, fra semifinale e finale. Una finale di enorme spessore tecnico vista la consistenza della sfidante Masera, schierante un poker omogeneo nei ruoli, con Ennio Lorenzina, Pier Luigi Cagliero e due autentiche bocche da fuoco come Massimo Griva e Mauro Bunino. Nella circostanza il loro bombardamento non è bastato a mettere in difficoltà i campioni d'Italia, arrivati sull'obiettivo dopo dieci intense giocate culminate sul 13-2.
Carlo Ballabene ha messo in bacheca la sua quarta Targa d'Oro (2003 e 2006 con la Ferrero, e 2008 con la Tubosider) e, lusingato dai complimenti, ammette:” In effetti stavo bene; sono state due giornate eccezionali. La soddisfazione è ancora più grande, primo perchè queste gare implicano difficoltà maggiori, arrivando da una stagione al chiuso, secondo per la forma che abbiamo mantenuto, essendo abituati alla diversa tempistica del campionato. Con i miei soci c'è stata intesa perfetta. La partita più incerta? Sicuramente quella con l'Andora nei quarti. Loro hanno giocato molto bene in accosto su un campo difficile. I due pallini iniziali di Freccero e l'essere andati sotto per zero a otto ci hanno complicato la vita e per uscirne ci siamo dovuti esprimere al massimo”. Sulla loro prima vittoria alassina i telegrammi di Grosso (“Avevo perso quattro, cinque finali. Questo era l'unico trofeo che mi mancava e a cui tenevo di più“) e Andreoli (“Per me è già stato un onore giocare con tre campioni. Vincere poi … Dopo nove partite, che stanchezza !”).
Le semifinali hanno fermato Ferriera (Flavio Ariaudo, Simone Ariaudo, Baldo, Rocci) battuta in sette giocate (13-2) dalla Brb, e Forno (Grivetto, Janzic, Tonejc, Molicnik), bloccata in fase di recupero da Masera sul punteggio di 11-9 al termine di dieci giocate, con due annulli sul pallino di Janzic.
La Targa Junior ha premiato Gabriele Graziano e Riccardo Marzanati, coppia tesserata per la Jolly Club della vercellese Buronzo. Entrambi biellesi, il primo, classe 2000, cresciuto nel campo da bocce presente nel cortile del nonno, il secondo, classe 2002, avvicinatosi alle bocce sulle orme del padre Alessandro. Al termine di un confronto conclusivo durato 12 giocate, sono riusciti ad avere la meglio nei confronti del tandem locale, portacolori della società Arnasco, Luca Curto e Gabriele Gandalino. Sfida sempre incerta, sigillata sul 13-9. Altrettanto intense le semifinali che hanno mostrato disco rosso alle due valdostane Zerbion (Gaia Falconieri – Mattia Falconieri) ed Helvetia (Natalie Gamba-Mattia Franco), sconfitte rispettivamente 12-10 da Jolly Club e 13-9 da Arnasco.
Sono state Cristina Fino e Sabrina Frua della saluzzese Auxilium, a mettere le mani sulla Targa Rosa. Opposte in finale ad Anna Fruttero e Caterina Venturini, in rappresentanza di Rosta, hanno sovvertito i pronostici prevalendo in progressione dal 2-5 al 13-5 in undici giocate. Si sono fermate sul terzo gradino, al termine di due semifinali incertissime, la Zerbion (Maria Grazia Lingua-Serena Traversa), sconfitta nella giocata supplementare (12-11), e La Boccia Carcare (Francesca Carlini-Chiara Mellano), battuta in extremis (10-10, 13-10).
SERIE A RAFFA
Tutto rimandato alla prossima giornata. Se qualcuno si era aspettato ulteriori verdetti dalla 14esima giornata di campionato di serie A delle sfere sintetiche, sbagliava. E sì che a ben guardare, rispetto anche soltanto alla precedente, in realtà di “piccole” cose ne sono capitate diverse. Per esempio in testa. Dopo il pareggio a Montegridolfo del Boville Marino in casa della CVM Utensiltecnica infatti, i romani si allontanano definitivamente dalla testa della classifica, abbandonando ogni sogno di poter bissare lo scudetto della scorsa stagione. A meno di colpi di scena allo stato attuale non preventivabili e realisticamente assai improbabili. Alto Verbano e L’Aquila fanno invece il loro vincendo rispettivamente a Treviso i primi, e in casa contro la risorta e coriacea Montecatini AVIS i secondi. Lo scontro di sabato prossimo sa dunque davvero di sfida scudetto con le iniziali maiuscole. Intanto, anche in basso, la classifica cambia ulteriormente. Così come i toscani perdono contro gli abruzzesi, in uno scontro speculare testa coda tra seconda e penultima, è pur vero che anche i modenesi della Rinascita beccano un sonoro 3 a 1 casalingo contro un ritrovato Montegranaro, a digiuno dei tre punti in effetti da un po’ di tempo. Se a questo aggiungiamo la vittoria roboante sulle proprie corsie dell’Ancona 2000, 4 a 0 rifilato al Centro Riabilitazione Lars, si capisce immediatamente come la lotta per non retrocedere sia ben lontana dall’essere conclusa. E la stessa compagine veneta della Fashion Cattel, solo un paio di punti più su degli emiliani terz’ultimi, non deve sentirsi particolarmente al sicuro da qualsiasi pericolo, chissà. Insomma, in quattro punti quattro squadre combatteranno ancora a lungo per definire l’unica che scenderà nel girone cadetto. Tifosi avvertiti: check-up coronarico da eseguire al più presto. In mezzo, il mare della tranquillità di lunare evocazione per le squadre rimaste, che a questo punto del torneo non è affatto poco.
Torniamo però all’ennesimo big match che questo campionato ci metterà di fronte sabato prossimo: Alto Verbano-L’Aquila. Il tecnico-manager della formazione aquilana, Dino Tarquini, mette le mani avanti. “Per me lo scudetto è già assegnato. Le ultime due loro trasferte a Salerno e Treviso hanno fatto capire tutta la loro potenza. Lo vinceranno anche se dovessimo vincere a Luino, dove ci presenteremo senza Savoretti”. Pretattica e scaramanzia? Che una delle sue punte di diamante fosse in via di recupero dopo un piccolo intervento chirurgico si sapeva, ma per il resto, ne siamo abbastanza sicuri, si vedrà.
GARE NAZIONALI RAFFA
Tante le competizioni nazionali domenicali per la raffa. Tra tutte spiccano le 45esime edizioni del Pallino d’oro di Sambucheto, Macerata, del Gran Premio Franco Vecchi di San Faustino, Modena, e il 14° Trofeo Città di Cortona, Arezzo. Nella prima trionfa per la sua quarta volta in carriera Gianluca Formicone della Virtus L’Aquila, in una delle sue altre stagioni pigliatutto. 12-4 su un ottimo Enrico Lisotta della Lucrezia del comitato di Pesaro-Urbino. Ben 264 gli individualisti ai nastri di partenza e almeno 8 partite per conquistare il torneo. In terra emiliana invece trionfa Luca Viscusi della Caccialanza Milano, mancino terribile sempre più a suo agio con le vittorie personali importanti. 12-5 in finale su Giuseppe D’Alterio dell’Alto Verbano di Varese, altro big tra i 104 in corsa dalla mattina per la vittoria finale. A Cortona è poi Cardina Coppari della Jesina di Ancona, a fare sua la competizione rosa. Superata in finale la pluricampionessa mondiale Elisa Luccarini della Olimpia Conad di Reggio Emilia. E scusate se è poco. 12-10 il punteggio finale. Nelle altre competizioni di rilievo della giornata, bella vittoria di Massimo Bergamelli della Famigliare Tagliuno nel 4° Trofeo Longoni di Bonate Sopra, Bergamo, 12-8 sul giovane Mattia Visconti dell’Achille Grandi di Crema, e di Massimiliano Lattao dell’Enea di Latina nel Trofeo Cisterna, 12-11 sofferto su un altro giovane, Luca Dominici del Nuovo Grifone di Latina.