Dell'Aquila ko: mano fratturata

L’olimpionico si fa male negli ottavi, salterà Roma. Lo staff sanitario predisporrà tutto il necessario per una ripresa veloce e senza complicazioni
Dell'Aquila ko: mano fratturata© BARTOLETTI
Erika Primavera
3 min

Un colpo, il fastidio, il dolore che aumenta sempre di più fino a impedire i movimenti: è qui che finisce il Mondiale di Vito Dell’Aquila. Frattura del terzo metacarpo della mano destra, leggermente scomposta. Una sentenza per Baku - con l’uscita ai quarti - ma anche per il Grand Prix di Roma della prossima settimana: non sarà probabilmente necessaria l’operazione ma il recupero in pochi giorni è praticamente impossibile, come conferma anche il medico della Nazionale, Giuseppe Flotti. Lo staff sanitario predisporrà tutto il necessario per una ripresa «veloce e senza complicazioni», assicura il presidente della FITA, Angelo Cito, pur confermando «un cambio di programma stagionale. Ma nello sport gli infortuni vanno messi in conto, Vito ha la freddezza e la determinazione giusta per affrontare e superare questa situazione al meglio».

Dolore

Fino al momento dell’infortunio il percorso di Dell’Aquila - oro a Tokyo 2020 e campione mondiale uscente - era stato netto e spedito, con tre incontri nella categoria -58 kg archiviati senza concedere neanche un round. Poi la doccia fredda. «Nel corso degli ottavi con l’ungherese Salim ho preso un calcio e il dolore è diventato sempre più forte», racconta Vito, che ha comunque vinto e insistito per affrontare il giordano Altaryreh al turno successivo. «Ho cercato di combattere senza usare le braccia, poi ho provato anche a cambiare guardia ma alla fine sono stato costretto ad abbandonare». A fine giornata il messaggio social: «Farò di tutto per riprendermi il prima possibile»

Quarti 

In gara ieri anche due azzurre. Natalia D’Angelo ha vinto la sfida negli ottavi contro la brasiliana Titoneli, numero 5 del ranking mondiale, per poi essere sconfitta ai quarti dalla norvegese Romundset. Buona anche la prova di Maristella Smiraglia, riuscita a imporsi sulla numero 4 del ranking, la coreana Lee Dabin, ma battuta poi ai quarti dalla britannica McGowan: «Ho commesso qualche errore che ho pagato - spiega la 27enne di Foggia - Mi dispiace perché poteva arrivare una medaglia ma analizzerò dove ho sbagliato per proiettarmi già a Roma e fare meglio».

Speranze

Oggi si torna in pedana e le speranze sono riposte su Simone Alessio. Il numero uno del ranking mondiale nella categoria -80 kg, già iridato nel 2019, cerca il riscatto dopo l’eliminazione ai sedicesimi a Guadalajara: massima concentrazione e nessuna dichiarazione della vigilia «per scaramanzia»


© RIPRODUZIONE RISERVATA