"Newey alla Ferrari, ecco quando può arrivare l'annuncio ufficiale"
L'indiscrezione sull'arrivo dell'ormai ex progettista della Red Bull: l'ufficialità potrebbe arrivare a breve
L'indiscrezione sull'arrivo dell'ormai ex progettista della Red Bull: l'ufficialità potrebbe arrivare a breve
A Maranello hanno cambiato marcia: lui e la Rossa sarebbero perfetti
Il 1° maggio del 1994, l'indimenticato campione brasiliano moriva in un terribile incidente nel week end del Gp di San Marino. Da allora riposa in un posto incantato
Barrichello sbatte, Ratzenberger muore: troppe ombre in quei giorni. Ayrton arriva e va nei box, telefona alla compagna e corre per l’ultima volta
Venerdì 29 aprile 1994, alle 15, l’ultima domanda che viene posta dai cronisti risuona drammatica: "Perché non vi rifiutate di correre?"
Trent’anni dopo, la voce di Ayrton Senna nell’ultima intervista della sua vita. Venerdì 29 aprile 1994 il brasiliano era davvero turbato per l’incidente alla Variante Bassa in cui il giovane Barrichello, amico suo, aveva rischiato grosso. Aveva denunciato una mancanza di sicurezza presente qui e là in tutti i circuiti del Mondiale, ma poi quando gli era stato chiesto se non fosse il caso che i piloti si ribellassero, aveva fatto un passo indietro: «Ho avuto già tanti problemi cercando di fare cose che mi sembravano giuste. Preferisco non farmi coinvolgere nel discorso. E l’esperienza mi ha insegnato che è meglio star zitto». Di fatto Senna sottoscrive la sua condanna: ventiquattr’ore più tardi, sabato, toccherà a Roland Ratzenberger, poi la domenica a lui. Una ferita non sanabile, in special modo per chi in quel tragico weekend era a Imola. (Testo e intervista di Fulvio Solms, foto di Angelo Orsi - Autosprint)