«Non posso dire dopo appena una partita se è tornato il vero Eldor Shomurodov. Ancora è troppo presto perché ci vorrà continuità, ma in questo momento sono felice». Si è lasciato alle spalle in un solo colpo, anzi in due, il lungo periodo negativo che durava fin dal suo arrivo in Sardegna. E ora il primo attaccante uzbeko della storia del Cagliari ha un solo pensiero in testa: salvare il club rossoblù.
Si aspettava un impatto così difficile in questa avventura?
«Più che altro mi aspettavo di giocare di più a inizio stagione. Ma la colpa è la mia perché non ero pronto. Soprattutto fisicamente. Sono arrivato con pochi allenamenti e ho avuto poco tempo a disposizione, Credevo di tornare in forma prima ma non è andata come pensavo».
Cosa non ha funzionato?
«Immaginavo che la condizione arrivasse giocando e invece sono sceso in campo poche volte».
Ma contro la Salernitana qualcosa è cambiato…
«Spero sia solo l’inizio. E ora voglio fare tutto quello che non ho potuto fare fino ad ora».
Mai pensato di mollare tutto e andar via a gennaio dopo l’infortunio?
«Quando le cose non vanno bene, pensi un po’ a tutto. Ma devi cercare di cambiare subito mentalità e pensare positivo. Stare fuori era una sofferenza e mi dispiaceva non poter dare una mano alla squadra in un momento di difficoltà. Però parlavo con il direttore e con il mister che mi davano fiducia e mi dicevano che mi aspettavano tutti».
E ora eccola di nuovo al top. Merito di Ranieri?
«Lui è riuscito a darmi più di tutti. Abbiamo un gruppo molto unito e anche i compagni sono sempre stati vicini, ma Ranieri ha saputo sollevarmi il morale. Toccando le corde giuste».