Fiorentina, prima la squadra poi la società: tutti dovranno dare il massimo

Alla Viola di oggi (intesa come allenatore e giocatori) viene chiesto di provarci per l'Europa fino all’ultima stilla di energia. E in Conference League c’è una finale da centrare...
Fiorentina, prima la squadra poi la società: tutti dovranno dare il massimo© LAPRESSE
Alessandro Mita
5 min

Quando i pensieri sul futuro piombano in un presente fatto di impegni importanti, il pericolo è che i primi incidano sul percorso da ultimare. La testa va altrove, le incertezze e le riflessioni sul proprio destino possono distogliere attenzione ed energie dal lavoro che resta da fare. Vale per tutti, anche per allenatori, calciatori, dirigenti. Serve il massimo della professionalità, serve attaccamento alla propria maglia, rispetto di ciò che uno è oggi. La Fiorentina attuale non è la Fiorentina di domani, la successiva cambierà profondamente. In panchina e nella rosa della squadra. Vincenzo Italiano, a meno di un clamoroso dietrofront, se ne andrà, con lui anche parecchi giocatori fra quelli in prestito e in scadenza. Sarà avviato un nuovo ciclo. E quando questo accade, le incognite e le difficoltà da superare sono tante.

Fiorentina, c'è una finale di Conference League da centrare

Alla Fiorentina di oggi (intesa come allenatore e giocatori) viene chiesto di provarci fino all’ultima stilla di energia. In campionato la via per l’Europa non è semplice ma non è chiusa, in Conference League c’è una finale da centrare. Quella coppa che qualcuno chiama coppetta è forse il bene più prezioso che resta al tramonto di questa stagione. Il regalo di addio di Italiano, il coronamento (insieme a chi è stato con lui negli ultimi tre anni) del suo ciclo viola. Non sarà facile, visto l’andamento della stagione e i difetti che la Fiorentina mostra spesso. Il 4-1 incassato dall’Atalanta nella semifinale di ritorno della Coppa Italia si porta dietro tutta l’imperfezione della squadra viola. Un’imperfezione che dovrà essere forzatamente limitata per arrivare in fondo alla Conference League. Quando questo accade, i viola sono capaci di partite di alto livello, come abbiamo visto in campionato a Napoli e in casa con Lazio e Roma, oppure proprio in Coppa Italia nell’andata della sfida contro Gasperini. La speranza è che dopo la serataccia di Bergamo la Fiorentina sappia tirare fuori prestazioni di grande spessore, soprattutto nel doppio confronto con il Bruges.

Fiorentina, l'eredità di Italiano

Finire bene, del resto, porterebbe un senso di sollievo e di benessere, la base fondamentale per ripartire. Perché dal termine della stagione in poi la Fiorentina dovrà progettare il proprio futuro. E non sarà facile, non sarà assolutamente facile. Quel che lascerà Italiano, nonostante le cadute e i difetti cronici, è comunque qualcosa di rilevante: il ritorno in Europa nel 2022, le due finali del 2023, la final four della Supercoppa e (ad oggi) almeno due semifinali nel 2024. Il suo rapporto con Firenze non è mai stato idilliaco: rispetto e non amore, tutto qui. Ma sostituirlo non sarà così agevole se si vuole fare un salto di qualità. La società è ambiziosa? E’ il momento di dimostrarlo, a partire dalla decisione sul nuovo allenatore e proseguendo nell’allestimento di una rosa competitiva. Per stare ad alti livelli servono scelte precise, forza e impegno economico. Nessuno chiede di sforare i conti e i bilanci (giustissimo vanto della gestione Commisso), c’è bisogno però di operazioni di mercato incisive. A gennaio Italiano non è stato accontentato e probabilmente la Fiorentina lo ha pagato nei mesi successivi. In estate dovranno essere costruite fondamenta solide, con un progetto tecnico chiaro. Firenze spera che si voglia andare oltre i risultati conseguiti da Italiano, che si voglia essere più belli e più vincenti, più all’altezza di quel magnifico successo chiamato Viola Park. Il centro sportivo di Bagno a Ripoli non è l’unica cosa che deve essere invidiata alla Fiorentina: questa è la speranza della tifoseria viola. 


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